Eumene vince, ma viene tradito

Eumenes autem,rei militares peritia,qua maxima fruebatur,ad Antigoni refrenandum impetum, tale capit consilium. Ceteros mittit homines ad infimos montes, qui obvii erant itineri adversariorum, iisque praecipit ut prima nocte quam latissime possint, ignes faciant quam maximos atque hos secunda vigilia minuant, tertia vigilia perexiguos reddant, et, assimulata castrorum consuetudine, suspicionem iniciant hostibus iis locis esse castra ac de eorum adventu esse praenuntiatum; idemque postera nocte faciant. Illi quibus imperatum erat, diligenter praeceptum curant. Antigonus, tenebris obortis, ignes conspicatur; credit de suo adventu esse auditum, et adversarios illuc suas contraxisse copias. Mutat consilium et, quoniam imprudentes adoriri non posset, flectit iter suum et anfractum longiorem copiosae viae capit ibique diem unum opperitur ad lassitudinem sedandam militum ac reficienda iumenta, quo integriore exercitu decerneret. Sic Eumenes, callido usus consilio, callidum imperatorem vicit celeritatemque impedivit eius, neque tamen multum profecit. Nam invidia ducum, cum quibus erat, perfidiaque Macedonum veteranorum, cum superior proe­lio discessisset, Antigono est deditus et inimicus eius rerum potitus est.

Con destrezza di 'arte militare, Eumene fruiiva di questa grandissima cosa, prese una decisione per arrestare l’impeto di Antioco. Inviò gli altri uomini ai piedi dei monti, chei erano esposti al percorso dei nemici, e li comandò in modo che all'inizio della notte facessero più fuochi possibili nella zona più estesa possibile e durante la seconda veglia di limitare questi (cioè i fuochi), durante la terza veglia di riaccenderne di molto piccoli,e, simulata l’usanza dell’accampamento e che è stato informato del loro arrivo; e così fecero la stessa cosa la notte seguente. Coloro ai quali era stato comandato, diligentemente si occupano dell’ordine. Antigono, calata la notte, scorge i fuochi: crede che sia stato appreso il suo arrivo e che abbiano riunito le truppe avversarie. Cambia decisione, e non potendo assalire chi non se lo aspetta,devia il suo percorso prende la via tortuosa e più lunga al posto di quella comoda e lì aspetta per un giorno per far passare la stanchezza dei soldati e far riprendere le bestie da tiro,per combattere con truppe più fresche. Così Eumene, con l’impiego di una scaltra decisione, l’astuto condottiero vinse e oppose la sua velocità e non ne ricavò un grande vantaggio. Infatti per l’invida dei comandanti, con i quali era, e per la slealtà dei veterani macedoni, essendo uscito superiore dalla battaglia, fu consegnato ad Antigono e come suo nemico delle imprese fu deposto.

Nova Lexis 2 pag 206 esercizio 7

Tratto da Splash Latino - http://www.latin.it/versione/1882

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