I PRODIGI PRESSO GLI ANTICHI ROMANI

Ab antiquis romanis multa funesta prodigia videbantur saepe mira portenta italia incolas terrebant eu multi prodigia de victoriis adversaque fortuna nuntiebant. Aliquando arma telaque e terra videbantur ad caelum ascendere. Pansa reliquebat suarum copiarum signa ad Romae praesidium sed signa multis spissique araneis vestibantur. In castris caesaris in edito fastigio praetorii super linteum considebat aquila inde cum multis bestiis excitabatur et avolabat. Sub Appennino in villa Liviae dominae Caesaris familiae, magno sono terra intremuit. Caesaris pulchrorum hortorum aedificia ad portam Collinam de caelo tangebantur; postea, insidiis Germanorum Romani cum sociis circumveniebantur et graviter profligabantur. In Germania in castris Drusi examen apium in tabernacu.lo Hostilii Rufi, praeficti castrorum, consedit; postea, Romanorum copiae per insidias subigebantur .


Gli antichi Romani vedevano molti funesti prodigi, spesso atterrivano gli abitanti dell'Italia straordinari portenti e molti prodigi che annunciavano una vittoria oppure l'avversa fortuna. A volte le armi e i dardi sembravano salire dalla terra al cielo. Pansa lasciava le insegne delle sue truppe a presidio di roma ma le insegne erano rivestite da molte spesse sabbie. Nell'accampamento di Cesare sul fastigio pretorio sopra il linteo sedeva un'aquila poi quando era eccitato da molte bestie volava. Nella casa di campagna di Livia, padrona della famiglia di Cesare ai piedi dell'Appennino, la terra tremò con grande fragore. Edifici dei bei giardini di Cesare venivano colpiti dal fulmine . In Germania nell'accampamento di Druso uno sciame di api stava nella tenda di Rufo, prefetto degli accampamenti; dopo, le truppe dei romani erano sottomesse con insidie.

da nova lexis 1 A-D pag. 89 n° 13

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