La vita ci corrompe

"nemo non ita exit e vita tamquam modo intraverit'. Quemcumque vis occupa, adulescentem, senem, medium: invenies aeque timidum mortis, aeque inscium vitae. Nemo quicquam habet facti; in futurum enim nostra distulimus. Nihil me magis in ista voce delectat quam quod exprobratur senibus infantia. 'Nemo' inquit 'aliter quam quomodo natus est exit e vita." Falsum est: peiores morimur quam nascimur. Nostrum istud, non naturae vitium est. Illa nobiscum queri debet et dicere, "quid hoc est? Sine cupiditatibus vos genui, sine timoribus, sine superstitione, sine perfidia ceterisque pestibus: quales intrastis exite." Percepit sapientiam, si quis tam securus moritur quam nascitur; nunc vero trepidamus cum periculum accessit, non animus nobis, non color constat, lacrimae nihil profuturae cadunt. Quid est turpius quam in ipso limine securitatis esse sollicitum? Causa autem haec est, quod inanes omnium bonorum sumus, vitae laboramus. Non enim apud nos pars eius ulla subsedit: transmissa est et effluxit. Nemo quam bene vivat sed quam diu curat, cum omnibus possit contingere ut bene vivant, ut diu nulli. Vale.

"Tutti escono dalla vita come se vi fossero entrati da poco." Pensa a chi vuoi, giovani, vecchi, uomini maturi; li troverai ugualmente timorosi della morte, ugualmente ignari della vita. Nessuno ha concluso niente; rimandiamo sempre tutto al futuro. Quello che più mi piace di questa frase è che rimprovera ai vecchi di essere infantili. "Nessuno," dice, "muore diverso da come è nato." È falso: moriamo peggiori di quando siamo nati. E la colpa è nostra, non della natura. Essa ha il diritto di lamentarsi con noi: "E allora?" dice, "vi ho generato senza desiderî, senza paure, senza superstizioni, senza perfidie, senza altri mali: uscite dalla vita quali siete entrati." Chi muore sereno come è nato ha conquistato la saggezza; e invece, quando il pericolo ci è vicino, abbiamo paura, il coraggio se ne va, scoloriamo in volto, versiamo lacrime inutili. Che c'è di più vergognoso dell'essere turbati proprio alle soglie della serenità? Il motivo è che siamo privi di ogni bene e soffriamo di aver sprecato la vita.

Nova Lexis 2 Pagina 325 Numero 2

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