LA LILIBERTAS DI TITIRO (BUCOLICA 1, vv.26 - 45 )

Meliboeus
Et quae tanta fuit Romam tibi causa videndi?

Tityrus
Libertas, quae sera tamen respexit inertem,
candidior postquam tondenti barba cadebat,
respexit tamen et longo post tempore venit,
postquam nos Amaryllis habet, Galatea reliquit.
namque - fatebor enim - dum me Galatea tenebat,
nec spes libertatis erat nec cura peculi.
quamvis multa meis exiret victima saeptis
pinguis et ingratae premeretur caseus urbi,
non umquam gravis aere domum mihi dextra redibat.

Meliboeus
Mirabar quid maesta deos, Amarylli, vocares,
cui pendere sua patereris in arbore poma.
Tityrus hinc aberat. ipsae te, Tityre, pinus,
ipsi te fontes, ipsa haec arbusta vocabant.

Tityrus
Quid facerem? neque servitio me exire licebat
nec tam praesentis alibi cognoscere divos.
hic illum vidi iuvenem, Meliboee, quot annis
bis senos cui nostra dies altaria fumant,
hic mihi responsum primus dedit ille petenti:
'pascite ut ante boves, pueri, submittite tauros.'


MEL.: E quale fu il motivo così importante per te di vedere Roma?
TIT.: La libertà, che anche se tardiva guardò me che stavo senza far niente dopo che la mia barba cadeva sempre più bianca a me che la tagliavo, mi guardò tuttavia e venne molto tempo dopo, dopo che Amarillide mi tiene sotto il suo potere e Galatea mi ha lasciato. E infatti, lo confesso, finché Galatea mi teneva non c’era coerenza di libertà né cura del borsellino. Sebbene molte vittime uscissero dai miei recinto e formaggio grasso fosse cagliato per l’ingrata città, giammai la mano destra mi ritornava a casa pesante per il denaro.
MEL.: Mi chiedevo con stupore perché mai, o Amarillide, triste invocavi gli dei, per chi lasciavi pendere i tuoi frutti sull’albero; Titiro era là. O Titiro, gli stessi peri, le stesse fonti, questi stessi alberelli, ti chiamavano.
TIT.: Che cosa avrei dovuto fare?Né mi era possibile uscire dalla schiavitù né conoscere altrove divinità così favorevoli. Qui, o Melibeo, vidi quel giovane in onore del quale dodici giorni all’anno fumano i nostri altari; qui quello diede per primo una risposta a me che lo supplicavo: "Pascolate come prima le vacche, ragazzi; allevate i tori".

DA TRIA (T2) PAGINA 434-435-436.
LA LILIBERTAS DI TITIRO (BUCOLICA 1, vv.26 - 45 ) VIRGILIO

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.