Il dio del mare

Neptunus, Saturni et Rheae filius, traditus est deusm dominasque universorum Oceanorum, qui ventis ac procellis imperabat et universarum aquarum imperium cum Aeolo, ventorum dominio, et nymphis dividebat; Neptuni concha ab equis marinis transportabantur:ea per undas celeriter trahebatur. Equi feros oculos atque iubas caeruleas habebant,at a Neptuno semper Habenis firme ducti sunt. Deus nautis saepe apparebat: nautae, senper viventes in pelagi periculis, multis hostiis benevolentiam Neptuni rogabant: etiam sacra templa ei dicata sunt et plerumque in insularum oris aedificata sunt, ubi nautae deum patronum vitae suae orabant. Neptuno sacru erant equus et delphinus et inter plantas pinus.

Nettuno, figlio di Saturno e Rea, si dice che fosse il re e il signore di tutti gli oceani, che governava sui venti e le tempeste e divideva il dominio di tutte le acque con Eolo, signore dei venti, e con le ninfe; la conchiglia di Nettuno era trasportata da cavalli marini : quella era trasportata velocemente attraverso le onde. I cavalli avevano occhi feroci e criniere cerulee, e venivano sempre condotti con fierezza con le briglie da Nettuno. Il dio spesso appariva ai marinai: i marinai che sempre vivevano in pericolo nel mare, chiedevano a causa delle molte vittime la benevolenza di Nettuno: gli vennero dedicati infatti diversi templi e gli venne dedicata anche un'isola dove i marinai pregavano il patrono della loro vita. A Nettuno erano sacri il cavallo, il delfino e tra le piante il pino.

Nova Lexis 1 A-D Pagina 135 Numero 9

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