PIRAMO E TISBE

Pyramo et Thisbae,alteri puero pulchro ,alteri formosae puellae,contigua domicilia erant;in hortis erat murus communis domiciliis et in eo rima aperiebatur ;eam soli Pyramus et Thisbe viderunt et per rimam puer cotidiana et occulta colloquia cum puella habebat.Eorum amicitia crescebat et Pyramus et Thisbe coniugium desiderabant,sed eorum familiae nuptiis obstabant.Itaque,nocte,Pyramus et Thisbe e domiciliis excesserunt et oppidi quoque tecta reliquerunt. In eorum domiciliis quaeritur,vocatur,fletur,sed frusta:adulescentuli non reperiunt amplius.
Thisbe velociter per taetras tenebras ad antiquum Nini tumulum prima pervenit et sub alta populo sedit. Ecce venit saeva laena et in unda vicini rivi multam aquam hauriebat;Thisbe laenam lunae radiis aspexit et in obscuram speluncam fugit,sed vestimentum invenit ,id laniavit et sanguine respersit.Interea Pyramus advenit,vestimentum cruentum vidit agnovitque certa vestigia beluae ;is magnopere exterruit ,quod de Thisbes vita desperabat ,et dixit : "Accipe nunc meum animum ;tu vitam amisisti,ego numquam vitam beatam habeo " et in gladium incubit.


Piramo e Tisbe, il primo un bel giovane, l'altra una graziosa fanciulla, abitavano in case vicine; nel giardino c'era un muro comune alle due case e in esso si apriva una fessura; Piramo e Tisbe soli la videro e il giovane, tutti i giorni, parlava di nascosto con la fanciulla attraverso la fessura. La loro amicizia cresceva e Piramo e Tisbe desideravano sposarsi, ma le loro famiglie ostacolavano le nozze. Dunque, di notte, Piramo e Tisbe uscirono dalle loro case e lasciarono anche la loro città. Nelle loro case ci si lamentava, si chiamava, si piangeva, ma invano: i giovani non si trovavano più. Tisbe velocemente giunse per prima attraverso le tenebre all'antica tomba di Nino e si sedette sotto un alto albero. Ecco che giunse una feroce leonessa, e cominciò a bere molta acqua dal fiume vicino; Tisbe vide la leonessa sotto i raggi della luna e fuggì in una grotta oscura, ma perse il velo, e la leonessa lo dilaniò e lo sporcò di sangue. Nel frattempo giunse Piramo, vide il velo sanguinante e riconobbe le orme della bestia; quello si spaventò molto perché disperava della vita di Tisbe , e disse: "Ricevi ora il mio animo; tu hai perso la vita, e io non avrò mai più una vita felice" e si accasciò sulla sua spada.

DA NOVA LEXIS 1 A-D PAGINA 151 NUMERO 2

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