"Ars Amatoria, 1, 41-66" di Ovidio

Dum licet, et loris passim potes ire solutis, Elige cui dicas 'tu mihi sola places.' Haec tibi non tenues veniet delapsa per auras: Quaerenda est oculis apta puella tuis. Scit bene venator, cervis ubi retia tendat, Scit bene, qua frendens valle moretur aper; Aucupibus noti frutices; qui sustinet hamos, Novit quae multo pisce natentur aquae: Tu quoque, materiam longo qui quaeris amori, Ante frequens quo sit disce puella loco. Non ego quaerentem vento dare vela iubebo, Nec tibi, ut invenias, longa terenda via est. Andromedan Perseus nigris portarit ab Indis, Raptaque sit Phrygio Graia puella viro, Tot tibi tamque dabit formosas Roma puellas, 'Haec habet' ut dicas 'quicquid in orbe fuit.' Gargara quot segetes, quot habet Methymna racemos, Aequore quot pisces, fronde teguntur aves, Quot caelum stellas, tot habet tua Roma puellas: Mater in Aeneae constitit urbe sui. Seu caperis primis et adhuc crescentibus annis, Ante oculos veniet vera puella tuos: Sive cupis iuvenem, iuvenes tibi mille placebunt. Cogeris voti nescius esse tui: Seu te forte iuvat sera et sapientior aetas, Hoc quoque, crede mihi, plenius agmen erit.

Finchè è lecito, e in giro tu puoi andare a briglia sciolta, scegli una con cui dire : A me tu sola piaci". Costei non verrà davanti a te scndendo per l'aria leggera: devi cercare tu, coi tuoi occhi, la ragazza adatta. Sa bene il cacciatore dove tendere le reti per i cervi, sa bene in quale valle dimori il cinghiale digrignante; l'uccellatore sa di ogni cespuglio; e colui che sospeso tiene l'amo conosce le acque dove abbondante nuota il pesce; ed anche tu, che cerchi materia adatta per un lungo amore, devi prima imparare in quali luoghi si affollino le donne. Non t'imporrà di cercarle dando le vele al vento, nè dovrai, per trovarle, fare una lunga strada. Andromeda Perseo la portò via dai negri Indi (è vero), e fu rapita, la donna greca, dall'eroe frigio, ma tante donne a te roma offrirà tanto belle, che di Roma dirai: Questa città ha tutto ciò che mai ci fu nel mondo. Quante sono le messi di Gargara e i grappoli d'uva di Metimma, quanti i pesci nel mare e quanti sulle frinde gli uccelli, quante sono le stelle nel cielo, tante ragazze ha la tua Roma: nella città del figlio Enea Venere ha posto la sua sede. Se ti senti attratto dall'età prima, ancora acerba, so offrirà ai tuoi occhi una ragazza ancora ragazzina; ma se la vuoi nel fiore degli anni, saranno mille che ti piaceranno: da non sapere più quale sia il tuo vero desiderio; e se per caso preferisci un'età più matura ed esperta, di queste, credimi, la schiera sarà ancora più nutrita.

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